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Detta anche Jack. Insolito, ma vero.

lunedì 14 dicembre 2009

I miei primi passi


Gli ultimi due giorni li ho trascorsi praticamente rintanata in casa, impigrita e un pò annoiata. Ormai ancora un altro giorno e sarò di rientro in Italia per Natale.
Ma stasera, preparando la valigia... nella mia stanza, mi sono accorta che sono trascorse già poco più di 3 settimane da quando sono approdata qui e non ho dubbi!La prima immagine di Londra che mi viene in mente se chiudo gli occhi è quella della strada. Ho camminato tantissimo tra la folla che riempie le corsie. I primi colori che mi vengono in mente sono quelli delle insegne e dei tantissimi volti che popolano questa città. Il primo odore è quello forte di carne fuori i ristoranti indiani o turchi. Il primo profumo e il primo sapore sono quelli del caffè! Eh si...ho questo "neo"!Campana con una strana passione: il caffè lungo, lunghissimo... insomma il cosidetto americano!
Bè...le strade popolose di questa incredibile metropoli in cui convergono tradizione e modernità mi piacciono. Mi piacciono perchè ospitano i passi di innumerevoli e differenti persone, istinti, desideri, storie e volti completamente estranei che diventano popolo su questi marciapiedi.
E ho iniziato solo ora a camminare.

mercoledì 9 dicembre 2009

Ma... giochiamo da sole?

Stasera ho tante domande che mi ruotano nella testa, così tante che questa stanza forse non riesce a contenerle tutte.
Quando i nostri limiti si impongono con forza, cambiando la direzione che noi avremmo voluto dare alle cose, quando diventano così ingombranti da non poter essere più aggirati.. diventiamo veramente tanto fragili? Cioè tutta la forza che ci costruiamo, che raccogliamo negli anni è davvero possibile che cresca per poi schiantarsi violentemente contro questo grande muro quando meno ce lo aspettiamo, e riportarci ad una realtà diversa da quella che immaginavamo?
Credo che noi donne, in particolare, siamo vittime di questo perfido giochino. Ma sopratutto, mi chiedo fino a che punto non siamo noi stesse a crearlo.
Insomma... vogliamo essere sempre più forti, ci rialziamo sempre dopo uno scivolone, ci rimettiamo in pista e acquistando esperienza ci sentiamo meno vulnerabili, quasi invincibili, un pò più serene. Diventiamo bravissime nel gestire i nostri limiti, la nostra debolezza e la fragilità, nel dimostrarci sempre più ferme nelle nostre lucide posizioni... ed è tutto vero! Poi, improvvisamente, vediamo alzarsi il muro dei nostri limiti e tiriamo diritto, lo puntiamo...fino a che non sentiamo lo schianto.
Non riesco a capire se lo facciamo perchè abbiamo bisogno di andare fino in fondo e capire fino a che punto possiamo arrivare, se cerchiamo di spingerci oltre o se semplicemente cediamo credendo che qualcuno in quel momento colga perfettamente il senso di tutto quello che sta accadendo e accolga il nostro stato d'animo, assecondando la voglia di indulgenza che forse cerchiamo.
Ma, signori miei, chi dovrebbe poter immaginare tutto quello che ci si muove dentro? La voglia di essere sempre forti, la necessità di sentirsi sempre all'altezza di ogni situazione, di non commettere passi falsi e poi di crollare all'improvviso??????

Siamo molto più di un fiume in piena, mai che ci si capisca con chiarezza. Pretendiamo troppo da noi stesse, forse dagli altri.. o forse, più semplicemente non possiamo fare altrimenti che essere così, schiantarsi... per poi alzarsi nuovamente e ripartire.
Non credo che potremmo definirci meno vulnerabili, ma magari ancora un pochino più forti?

Dei versi in dono

Nuovi paesaggi. La vecchia te stessa. Sentirsi a casa.


from "Francesca Romana Smirne" to me.

Alessia

lunedì 7 dicembre 2009

Bè quando arriva il pezzo giusto nel momento giusto!

Avete mai avuto l'impressione che per ogni momento ci sia "il pezzo"? O anche che per ogni sentire ci sia una canzone che possa interpretare o stravolgere il nostro stato d'animo?
Alle volte la musica accompagna dei gesti quotidiani, abituali, ma in modo discreto...magari mentre facciamo la spesa, la radio in diffusione scorre come sottofondo e noi canticchiamo vagamente quello che capita. Ma ci sono delle volte in cui il pezzo diventa così calzante che si impone come fosse una prima attrice sulla propria scena. Non lascia spazio per nient'altro. Scandisce il passo, non ti permette di pensaro ad altro se non alla sensazione che provi nei pochi minuti in cui l'ascolti, ti fa ticchettare le dita sulla borsa in metro o portare il tempo con le ginocchia mentre attendi che scatti il verde con l'incredibile folla di pedoni che si accosta agli angoli delle strade. Massa di cui non ti senti parte; tutti diventano il contorno della tua scena, della scena che la tua musica sta scandendo. Bè quando arriva il pezzo giusto nel momento giusto..puoi ritrovarti ad immaginare un panorama che non c'è o ad arricciare il naso e scuotere il collo (proprio perchè non puoi lasciare andare le braccia come vorresti).
Vi è mai capitato di essere così emozionati per come un pezzo suona da dover abbassare lo sguardo per sorridere tra voi e voi??
Adoro l'attimo in cui quel pezzo si impone, divento incredibilmente leggera, tutto quello che devo fare è tenere quel ritmo e andare, guardo le persone con aria sicura (come spalleggiata da qualcosa di incredibilmente forte) e quando incontro lo sguardo di chi ascolta la propria musica e sorride mentre non riesce a tenere il collo che ondeggia e va...wow. E' così che incontro una persona estranea in un solo momento di complicità totale.. mi piace! Mi piace così tanto da cambiare il gusto della strada che percorro.

Il pezzo che ascolto ora? Se siete curiosi ascoltatelo tutto e tutto d'un fiato. "Urban solitude".Anouk.

sabato 5 dicembre 2009

La mia giornata è iniziata così

Stamattina mi sembra che tutto possa girare bene. Solitamente la mattina, se c'è il sole, mi sento così.
Mi siedo "comodamente" sul vecchio sgabello, sorseggio il mio caffè e vi scrivo delle cose che è da un pò che mi girano per la mente. Innanzitutto, ognuna delle cose che troverete scritte qui sono frutto della mia esperienza personale o del mio giudizo, è per questo che vi invito ad entrare nella mia stanza, perchè vi racconto, attraverso ciò che penso, della mia realtà e spero che in qualche modo possa farvi venir voglia di dire la vostra.
Io sono una normalissima ragazza di 25 anni, studentessa in comunicazione...ops...questa mi sfugge sempre!!!!Neo laureata in comunicazione! Con tanto di congratulazioni, pacca sulla spalla, auguri e quant'altro, e ora come ora, cerco di capire quale strada potrebbe farmi meglio o forse potrebbe recarmi meno danno!Considerato che l'università ti prepara per un mondo in cui internet pare essere appena arrivato e in realtà...basta approfondire un pò l'argomento, o passeggiare un pò in rete come facciamo tutti per capire che internet è un bel pezzo avanti! Cavolo eppure l'università in Italia ci mette 5 anni, dico 5 anni, per spiegarti sempre le solite cose, con i soliti mezzi.. e ti fa fare 2 tesi di laurea. Signori DUE! Ammetto che nell'immediato il post laurea abbia amplificato tutte le mie domande e i miei dubbi, ma poi la voglia di sapere, la curiosità, l'interesse che mi hanno sempre stimolato nell'affrontare tutto il percorso accademico mi ha letteralmente spinta in avanti... e poi c'è di fatto che di rassegnarmi ad un Paese "in decadenza" e ad un settore in crisi (o con più delicatezza con necessità di forti rivisitazioni) proprio NON MI VA!
Parlerò di tutto questo, del modo in cui ognuna di queste cose mi abbia cambiato la vita e un pò più anche di me.
A proposito... sono campana, mi sono laureata a Perugia, ma in questo momento vi scrivo e abito a Londra. Nomade?
Buona giornata a tutti
Alessia

venerdì 4 dicembre 2009

Su di me

Ne approfitto per scrivere brevemente qualche parola attraverso cui presentarmi. Anche se alla rinfusa come in un semplice elenco tutte queste cose mi appartengono e definiscono il mio profilo:

gesticolare per spiegare qualcosa, cadere...rialzarsi!le rivincite, la tipicità delle persone, la liquirizia, una chiamata inaspettata, la frutta, leggere sotto un raggio di sole...scalzi!l'aroma di caffè, l'aria primaverile, l'odore della pioggia, il tepore del sole, il mare, l'ironia, il jazz, "impastarsi" le mani con la realtà, la complicità di uno sguardo amico, andare in fondo alle persone che si incontrano, cercare di fare sempre un passo nuovo, riconoscersi nei propri difetti, cantare mentre si è alla guida, rispettarsi, confrontarsi, non prendersi mai troppo sul serio, la pizza, fotografare gli attimi, fermarsi e pensare, fare almeno 3 cose insieme, apprezzare il gusto delle piccole cose.

Benvenuti nella mia stanza...