La mia foto
Detta anche Jack. Insolito, ma vero.

mercoledì 24 ottobre 2012

La porta blu

Non so voi, ma io credo che le immagini abbiano un'incredibile capacità di esprimere idee e concetti che altrimenti se ne starebbero assolutamente muti. Sprecati.

Quando poi arrivano inattese, in un momento in cui certi giorni sembrano così lontani da essere diventati ricordi piccoli piccoli, allora il volume del messaggio si amplifica in modo tanto forte da fare eco nella testa.

E così è bastata una porta, la mia porta, a riportarmi a giorni di timore, insicurezza e grande libertà. Perché poi liberi ci si nasce, è una condizione che si ha dentro e che non smette mai di essere. Certo può capitare che tutto "l'intorno" cambi, ma basta riconoscersi per sentire che c'è.

E la mia porta era blu, un po' dissestata, ma bellissima, ve lo assicuro.



Quando me la sono chiusa alle spalle per la prima volta era notte fonda, pioveva, la valigia, come il solito, era troppo pesante e correvo il rischio di rimanere per strada sul serio.

Ed è stato così tutto il tempo: un rischio. Ho sempre lasciato dietro quella porta e chiuso fuori paure, tensioni ed insicurezze. Un po' tutti i giorni. Dal primo all'ultimo passo, con ironia, caparbietà e incoscienza probabilmente.

Ogni giorno ho creduto di non essere all'altezza del passo successivo, ho pensato di non riuscire ad andare avanti, ogni giorni ho dubitato di volermi mettere in gioco.
Sono brava a schivare i colpi io, lo ammetto.
Giorno per giorno ho scelto di sfidare quei limiti, senza alcuna certezza del risultato. 

Ora ricordo la vista dalla mia finestra durante il mio ultimo caffè londinese e ancora di più, la mia porta blu, dissestata di sicuro, ma bellissima, ve lo assicuro.






mercoledì 17 ottobre 2012

Le scarpe di un uomo non possono starci comode




Andiamo a fondo di ogni storia che incontriamo, ci lasciamo incuriosire da ogni sguardo che incrociamo, ogni scorcio di umanità ci attrae e siamo troppo spesso prese dalla convinzione di poter comprendere il fondo di ogni slancio, così come dalla sfida di poter sciogliere ogni nodo.


Mille volte nere e poi bianche in un solo giorno, mai grigie. Avventate ed istintive, implacabili e nervose o sorridenti ed ingenue, mai lineari.


Pronte a perdonare ogni torto subito o a ripartire da zero, a camminare nel tempo, senza il timore di attraversare le stagioni e la noia. 
Pronte a cambiare tutti i giorni, a modificare la realtà per renderla più divertente, a sconvolgere l'ordine delle cose.

Capaci di lasciarsi schiacciare dal dolore e di riuscire a riderne.

Pronte a metterci la faccia, ad alzare la voce sempre una tacca in più, così come a lasciar scivolare parole non dette nel buio di una gola troppo profonda per trovare fiato. 

Incoerenti tanto da sembrare surreali. Libere da ogni forma di compressione e di timore oppure racchiuse in un gomitolo di nervi. Mai solo in balia del percorso. 

Nervose, smaniose, capricciose, non contempliamo ordine che non lasci spazio alla fantasia. 

Conosciamo l'eleganza delle onde, ma viviamo increspate come il mare d''inverno. Sempre alla ricerca di aria buona da respirare, anche quando la vita ci spettina.

Mai una linea che sia piatta, uniforme, uguale a se stessa.

Mai nulla che sia impersonale. 

Le scarpe di un uomo non possono starci comode... anche se di quattro misure più grandi.
Viviamo con la stessa energia, ma con un'emotività che sposta il baricentro più in altro. Lì, fermo e ostinato tra la mente e il cuore.