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Detta anche Jack. Insolito, ma vero.

mercoledì 17 ottobre 2012

Le scarpe di un uomo non possono starci comode




Andiamo a fondo di ogni storia che incontriamo, ci lasciamo incuriosire da ogni sguardo che incrociamo, ogni scorcio di umanità ci attrae e siamo troppo spesso prese dalla convinzione di poter comprendere il fondo di ogni slancio, così come dalla sfida di poter sciogliere ogni nodo.


Mille volte nere e poi bianche in un solo giorno, mai grigie. Avventate ed istintive, implacabili e nervose o sorridenti ed ingenue, mai lineari.


Pronte a perdonare ogni torto subito o a ripartire da zero, a camminare nel tempo, senza il timore di attraversare le stagioni e la noia. 
Pronte a cambiare tutti i giorni, a modificare la realtà per renderla più divertente, a sconvolgere l'ordine delle cose.

Capaci di lasciarsi schiacciare dal dolore e di riuscire a riderne.

Pronte a metterci la faccia, ad alzare la voce sempre una tacca in più, così come a lasciar scivolare parole non dette nel buio di una gola troppo profonda per trovare fiato. 

Incoerenti tanto da sembrare surreali. Libere da ogni forma di compressione e di timore oppure racchiuse in un gomitolo di nervi. Mai solo in balia del percorso. 

Nervose, smaniose, capricciose, non contempliamo ordine che non lasci spazio alla fantasia. 

Conosciamo l'eleganza delle onde, ma viviamo increspate come il mare d''inverno. Sempre alla ricerca di aria buona da respirare, anche quando la vita ci spettina.

Mai una linea che sia piatta, uniforme, uguale a se stessa.

Mai nulla che sia impersonale. 

Le scarpe di un uomo non possono starci comode... anche se di quattro misure più grandi.
Viviamo con la stessa energia, ma con un'emotività che sposta il baricentro più in altro. Lì, fermo e ostinato tra la mente e il cuore.

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