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Detta anche Jack. Insolito, ma vero.

domenica 30 ottobre 2011

La bambina sul balcone




Di fronte a quella stessa ringhiera che una volta era troppo alta e ti teneva lontana dal mondo, guardando il resto della città attraverso quelle sbarre. Su quello stesso balcone che negli anni ha cambiato colore, ma rimane lì come un riferimento stabile e solido, come la dimostrazione cinica che il mondo si muove, ma certe cose rimangono sempre uguali a se stesse.

Tutto intorno sembra ritrovare un ritmo vivibile, un suono denso di esistenze e pieno di passioni, di esperienze e di sguardi, di quelle vite semplici che hai sempre conosciuto e che hai sentito reali fin da bambina. Una realtà vera eppure semplice, che non si dimentica mai di mettere al centro le persone, di ascoltarne le preghiere, i desideri e i capricci. Che si lascia riempire di dolori e gioie reali, di sogni e sacrifici, di incontri, scontri, di croci e bestemmie, di stereotipi banali e tradizioni troppo preziose per essere abbandonate anche quando troppo antiche per essere ascoltate.

Senti le macchine passare lungo la strada principale, gli occhi ci arrivano appena fin laggiù, ma vedono abbastanza per immaginare che tutte quelle persone in giro per la città stiano ritornando a casa, o siano già pronte per uscire e vivere la festa della domenica sera. Ogni corsa è un senso. Ogni corso ha un valore assoluto e diverso.

Di fronte al mondo, attraverso le righe di quella ringhiera che rimane sempre uguale a se stessa, che una volta sembrava troppo alta e ora, invece, ti guarda dal basso un pò invecchiata e saggia, come tutte le cose che resistono al tempo, ti ascolti davvero. Ti ricordi chi vorresti essere, ma sopratutto chi sei, perchè poi alla fine, te lo dimentichi troppo spesso ed in certi momenti è l'unica cosa che conta.

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